Controllo impianti di sicurezza: in cosa consiste?Il controllo degli impianti di sicurezza è un’attività molto importante per garantire il corretto funzionamento – e dunque la piena affidabilità – di un sistema di videosorveglianza o di controllo accessi, di un impianto antintrusione o antitaccheggio, così come di sistemi di protezione degli spazi quali ad esempio i sensori perimetrali.

Nell’ottica di una gestione corretta di un progetto di Security, accertarsi che ogni impianto di sicurezza funzioni a dovere contribuisce in modo significativo ad abbattere il rischio di penetrazione, malfunzionamento e manomissione del sistema, con conseguenti danni per il cliente.

Il controllo degli impianti di sicurezza consiste dunque, essenzialmente, in un’agenda di interventi di manutenzione programmata (o addirittura predittiva) da effettuarsi successivamente alla definizione, progettazione, installazione e collaudo del sistema.

Perché il controllo degli impianti di sicurezza non può essere trasceso

Le operazioni di manutenzione e checkup consentono un controllo accurato di qualunque sistema di sicurezza. Non è infatti pensabile che tali impianti, una volta installati, non abbiano più alcuna necessità di verifiche e controlli.

Se si considera ad esempio quanti componenti e collegamenti vi siano all’interno di un impianto di sorveglianza (DVR, hard disk, sistemi di collegamento, telecamere) o antintrusione (sia a fili che via radio, con relativi sensori di varia tipologia) è facile comprendere come il malfunzionamento di un singolo elemento possa generare una performance “povera” da parte dell’intero sistema, dando vita a varchi e vulnerabilità potenzialmente molto pericolosi.

Gli impianti di sicurezza sono e dovrebbero quindi essere considerati come sistemi complessi in cui diverse variabili dovranno essere sempre in perfetto equilibrio per garantire un corretto funzionamento.

Puntuali e accurate attività di controllo e manutenzione permetteranno inoltre di anticipare e risolvere il normale invecchiamento delle parti, per loro natura sottoposte a usura. È bene infatti tenere a mente che quest’ultima rappresenta la prima e fondamentale causa di malfunzionamento degli impianti di sicurezza.

Come controllare un impianto di sicurezza

Le verifiche programmate dei sistemi di security dovranno prendere in considerazione in prima battuta i componenti più “fragili”, come ad esempio le batterie. Queste ultime sono presenti nell’impianto e nella centrale, nonché a livello di alcuni sensori.

Dal momento che le batterie sono soggette a una naturale usura, la perdita di eventuali sostanze corrosive o il surriscaldamento delle parti potrebbe generare problemi di malfunzionamento ai componenti attigui o, nei casi più gravi, addirittura lo svilupparsi di incendi.

Un altro componente da tenere monitorato con regolarità è rappresentato dai sensori, sia interni che esterni. Questi elementi sono di norma tarati in fase di messa in opera del sistema, e dovranno nel tempo essere sottoposti a check periodici per assicurare assenza di danneggiamenti o problematiche quali l’opacità delle lenti. In particolar modo quando l’impianto di sicurezza prevede il posizionamento di sensori in outdoor, bisognerà tenere presente anche il potenziale “offensivo” delle intemperie.

In conclusione, il controllo dell’impianto di sicurezza prevedrà quindi operazioni come la verifica ed eventuale sostituzione di batterie ed elementi deperibili; il controllo e l’eventuale taratura dei sensori, la verifica delle telecamere e relativa messa a fuoco, la taratura delle barriere perimetrali, il controllo dei sistemi di collegamento, delle videoregistrazioni e dei sistemi di backup.

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